Sri Srimad Bhaktivedanta
Narayana Maharaja
GAUDIYA VAISNAVISMO
CONTRO SAHAJIYSMO
Vera e falsa siddha-deha
(ISKCON New Mayapura, Francia, Giugno 1997)
La seguente è una lezione mattutina data da Srila Bhaktivedanta
Narayana
Maharaja nel giugno 1997 alla Comunità ISKON di New Mayapura in
Francia.
Srila Maharaja ha chiesto che questa lezione venga diffusa allo scopo
di
frenare la malattia del sahajismo nel mondo.
Una volta un piccolo bambino di tre anni, seduto nudo sul grembo della
madre, abbracciandola disse con amore ed affetto: "Mamma, mamma,
voglio una
moglie molto bella. Deve essere di carnagione dorata, con capelli ricci
ed
occhi belli. Non deve essere dura con me, altrimenti sarà capace
di
castigarmi e deve essere anche più magra di me. Inoltre, ben presto
dopo il
nostro matrimonio, vorrei avere due figli e una figlia. Presto mamma,
devi
trovarmi una bella moglie." La madre del fanciullo incominciò
a ridere:
"Si, certamente, cercherò ovunque una buona moglie per te,
ma prima devi
crescere e diventare forte e robusto. Allora, quando la tua sikha sarà
lunga e folta, molto velocemente arrangerò per il tuo matrimonio."
Questa
storia mostra un fenomeno che oggigiorno è diffuso ovunque tra
i cosiddetti
devoti. Essi non vogliono cantare molti giri nè fare il possibile
per
sviluppare uno stato d'animo devozionale nei confronti di Krishna. Non
vogliono ricordare Krishna e non vogliono entrare in una profonda
comprensione del siddhanta. Non possono cantare tutti i giorni e tutte
le
notti come Haridasa Thakura. Di fatto non possono neppure cantare un giro
del mantra Hare Krishna con la mente assorta in Krishna. Hanno molti
fabbisogni legati al corpo e a quelle cose che sono in relazione al corpo
come nome, fama e fortuna. Benchè siano pieni di lussuria e altri
desideri
mondani, si aspettano che la loro siddha-deha si manifesti.
Saltare dentro Goloka
Sebbene le loro menti non possono concentrarsi sui passatempi di Krishna,
vogliono la siddha-deha come se fosse un rasgulla (dolce indiano). Se
qualcuno ha soldi può facilmente acquistare due, tre o quattro
rasgulla.
Similmente, questi cosiddetti devoti pensano di poter ottenere la loro
siddha-deha esattamente con la stessa facilità con cui si compra
un
rasgulla. Questa errata concezione filosofica ha molte, molte conseguenze
pericolose. I neofiti aspirano a saltare immediatamente a Goloka Vrindavana
e servire Krishna meglio di Srimati Radhika. In modo fiero dicono:
"Radhika? Chi è Radhika? Chi è questa Lalita? Chi è
questa Visakha?" Ma se
si presentassero una bella e giovane donna o anche un bell'uomo a praticare
la cosiddetta vita devozionale con simili concezioni errate, tutti e due
cadrebbero in un momento. Ci sono migliaia e migliaia di questi cosiddetti
devoti. Sebbene non siano maturi nella loro bhakti, artificialmente
pensano: "Ho realizzato la mia siddha-deha, sono Lalita o Visakha
e sono
una sakhi migliore di Rupa Manjari. Rupa Manjari non è qualificata
come
me." Come risultato di questi pensieri offensivi tali persone andranno
all'inferno molto velocemente. Queste persone pensano anche: "Oh,
la
Gaudiya Matha ha deviato dall'antica parampara. I precedenti acarya usavano
pensare e agire come noi. Rupa Gosvami e tutti gli altri acarya usavano
fare come noi. Sin dallo stadio iniziale della loro vita devozionale,
ricordavano la loro siddha-deha e nella loro siddha-deha servivano
Krishna." Queste sono speculazioni, è completamente sbagliato.
I nostri
acarya, capeggiati dai sei Gosvami, non hanno mai agito in questo modo.
Loro non sono persone ordinarie, ma associati di Sri Sri Radha e Krishna.
Sono discesi in questo mondo solo per dare la loro misericordia e i loro
insegnamenti; e hanno dato l'esempio alle anime condizionate su come
praticare la loro vita devozionale iniziando dal primo gradino, da sraddha.
Per devoti avanzati
Nel suo libro Jaiva-Dharma, Srila Bhaktivinoda Thakura ha descritto tutti
i
principi e le pratiche della bhakti, fino al raggiungimento della
siddha-deha. Lì, egli ha spiegato gli undici ingredienti per ottenere
la
perfezione (siddha-deha): siddha-sambandha, siddha-vayasa, siddha-nama,
siddha-rupa, siddha-yutha, siddha-vesa, ajna, siddha-vasa, seva,
parakashthasvasa e palya-dasi-bhava.
Comunque lui ha trattato di questo negli ultimi capitoli, non all'inizio.
Uno dei principali personaggi del Jaiva-Dharma è Sri Raghunatha
dasa
Babaji, il maestro spirituale di Vijaya-kumara. Sri Babaji ha insegnato
questi principi a Vijaya-kumara quando il suo discepolo era avanzato nella
coscienza di Krishna e libero da tutti gli anartha e desideri materiali.
Vijaya-kumara aveva cantato e ricordato Krishna ventiquattro ore al giorno
sulla riva dell'oceano a Jagannatha Puri. Di fatto l'oceano gli ricordava
Krishna, l'oceano del rasa. Vijaya-kumara aveva capito e realizzato gli
insegnamenti di bhava, anubhava, sattvika e vyabhicari. Aveva anche
realizzato in quale proporzione dovevano essere miscelati col proprio
sthayi-bhava (eterno sentimento di servizio a Krishna) per poter diventare
bhakti-rasa. Era diventato realmente umile- trinad api sunicena, taror
api
sahishnuna, amanina manadena, ed era allo stadio di bhavavasta
(bhava-bhakti). Persino le Apsara, le dee celesti, come Menaka e altre
donne che erano più belle di qualsiasi donna di questo mondo, non
potevano
disturbare la coscienza di Krishna di una persona come Srila Haridasa
Thakura. Anche se Srila Haridasa Thakura stesso non era impegnato nelle
pratiche avanzate dei devoti nella linea dei Gosvami come lo era
Vijaya-kumara. Noi non abbiamo visto o sentito in nessuna scrittura che
era
impegnato in questo modo. Solo devoti come Srila Rupa, Srila Sanatana
e
Srila Raghunatha dasa Gosvami seguivano tutti questi principi e, seguendo
loro, la nostra intera linea di successione disciplica ha continuato nello
stesso modo fino ad oggi.
Un devoto deve diventare maturo nella bhakti prima di poter seguire
completamente i nostri acarya della successione disciplica. Deve giungere
allo stadio di sraddha, quindi sadhu-sanga, bhajana-kriya, anartha
nivritti, nistha, ruci e asakti. Allo stadio di bhava, quando non c'è
più
sentore di desiderio per la gratificazione dei sensi, quando si è
completamente liberi da tutti i pensieri e abitudini materiali, la
siddha-deha si manifesterà automaticamente.
Gli otto stadi del Servizio Devozionale.
Quando si manifesterà la siddha-deha? Srila Bhaktivinoda Thakura
ha
spiegato questo nel suo libro Bhajana-rahasya. Lì egli ha discusso
gli
Sikshastakam di Sri Caitanya Mahaprabhu che esprimono gli otto stadi di
maturità nel servizio devozionale. Egli ha scritto che prima uno
dovrà fare
bhajana di ..... ceto-darpana-marjanam:
ceto-darpana-marjanam bhava-maha-davagni-nirvapanam
sreyah-kairava-candrika-vitaranam vidya-vadhu-jivanam
anandambudhi-vardhanam prati-padampurnamritasvadanam
sarvatma-snapanamparamvijayatesri-krishna-sankirtanam
'Gloria suprema al canto del santo nome di Sri Krishna che pulisce lo
specchio del cuore ed estingue completamente l'ardente foresta in fiamme
dell'esistenza materiale.'
Il sankirtana di Sri Krishna diffonde i rinfrescanti raggi lunari di
bhava
che fa sbocciare il bianco loto (kumudini) della buona fortuna delle jive.
Il santo nome è la vita e l'anima della conoscenza trascendentale,
che è
come una moglie (vadhu). Esso espande continuamente l'oceano della
beatitudine trascendentale e permettendo di gustare completamente il
nettare a ogni passo.
Il santo nome di Sri Krishna veramente pulisce e rinfresca il sè
(atma), la
propria natura (svabhava), la propria determinazione (dhriti), come pure
il
corpo interno ed esterno." Questo sloka del Sri Sikshastakam è
realizzato
nel vero senso dopo aver raggiunto lo stadio di asakti.
Lo sloka successivo è namnam akari bahudha nija-sarva-saktis:
namnam akari bahudha nija-sarva-saktis
tatrarpita niyamitah smarane na kalah
etadrisi tava kripa bhagavan mamapi
durdaivam idrisam ihajani nanuragah
'O Bhagavan! Il Tuo santo nome concede tutte le auspiciosità alle
entità
viventi. Perciò, per il bene delle jive, Tu manifesti eternamente
i Tuoi
innumerevoli nomi, come Rama, Narayana, Krishna, Mukunda, Madhava, Govinda,
Damodara e così via. Tu hai investito questi nomi con tutte le
potenze
delle Tue varie forme personali. Colmo di misericordia senza causa, Tu
non
hai imposto alcuna restrizione al canto e al ricordo di tali nomi in un
momento particolare, come lo è per le sandhya-vandana (le preghiere
della
sera).
In altre parole, in qualsiasi momento del giorno e della notte, il santo
nome può essere cantato e ricordato. Questa è la regola
che Tu hai
stabilito. O Prabhu! Questa è la Tua misericordia senza causa data
alle
entità viventi. Tuttavia, a causa delle offese commesse (nama aparadha),
sono così sfortunato che sebbene il Tuo santo nome sia così
facilmente
accessibile e portatore di ogni buona fortuna, non ho risvegliato alcun
attaccamento ad esso."
Questo sloka rappresenta gli stadi di sadhu-sanga e anartha-nivritti,
la
rimozione delle anartha tramite l'associazione con i devoti. Al momento
il
nostro canto del nome di Krishna non è ancora puro. Qualche volta
può
essere namabhasa (una sembianza) od anche namaparadha (accompagnato da
offese). Il nome puro apparirà sulla nostra lingua quando diventeremo
puri
noi stessi. In quel momento la qualità di trinad api sunicena taror
api
sahishnuna si manifesterà automaticamente:
trinad api sunicena
taror api sahishnuna
amanina manadena
kirtaniyah sada harih
Pensando di essere più insignificanti di un filo d'erba calpestato
da
tutti, più tolleranti di un albero, senza orgoglio ed offrendo
rispetti a
tutti in accordo alle loro rispettive posizioni, si deve cantare
continuamente il santo nome di Sri Hari." Questo sloka rappresenta
nistha,
la ferma fede, quando il canto non sarà fatto per una mostra esterna.
Lo
stadio successivo è realizzare na dhanam na janamna sundarim:
na dhanamna janamna sundarim
kavitamva jagad-isa kamaye
mama janmani janmanisvare
bhavatad bhaktir ahaituki tvayi
O Jagadisa! Non desidero ricchezze, discepoli, moglie, figli e parenti
e
neppure la conoscenza mondana espressa in un linguaggio poetico. Il mio
solo desiderio, O Pranesvara è che, vita dopo vita possa avere
ahaituki-bhakti per i Tuoi piedi di loto.
Questo sloka rappresenta ruci, gusto per il bhajana.
Quando pratichiamo correttamente in buona associazione, ogni cosa si
svilupperà automaticamente. Allora realizzeremo il quinto sloka:
ayi nanda-tanuja kinkaram
patitanamvishame bhavambudhau
kripaya tava pada-pankaja-
sthita-dhuli-sadrisamvicintaya
"O Nanda-nandana! Per favore sii misericordioso con me, il Tuo eterno
servitore è caduto nel terribile oceano dell'esistenza materiale
come
risultato delle sue attività interessate. Come una particella di
polvere
attaccata ai Tuoi piedi di loto, gentilmente accettami per sempre come
tuo
servitore." E' a questo stadio che la siddha-deha di una persona
comincia a
manifestarsi. Questo sloka rappresenta asakti, o attaccamento a Krishna.
Dopo lo stadio di asakti, quando le lacrime scorrono continuamente, una
persona sente purva-raga, un intenso sentimento di separazione che si
sperimenta prima di incontrare Krishna. Mentre il devoto canta penserà:
"O
Krishna, non posso vivere senza di Te; O Srimati Radhika, non posso vivere
senza di Te. Quando mi darai il Tuo darsana?" Quindi, piangendo
ventiquattro ore al giorno, rotolandosi sul terreno ci sarà
nayanamgalad-asru-dharaya:
nayanamgalad-asru-dharaya
vadanamgadgada-ruddhaya gira
pulakair nicitamvapuh kada,
tava nama-grahane bhavishyati
"O Prabhu! Quando nei miei occhi scorreranno torrenti di lacrime?
Quando
la mia voce si interromperà e quando i peli del mio corpo si rizzeranno
in
estasi al canto del Tuo santo nome?" Questo sloka rappresenta lo
stadio di
bhava; in questo stadio la siddha-deha si manifesta automaticamente. Da
dove viene questa siddha-deha? E' nella nostra svarupa, la nostra forma
spirituale originale. La nostra siddha-deha non viene da qualche luogo
a
noi esterno. Nella nostra svarupa ogni cosa è perfetta. Cercate
di capire
questo, noi semplicemente abbiamo bisogno di una connessione con la
svarupa-sakti. Quando la connessione si stabilisce, la siddha-deha
automaticamente si manifesta e tutti i sentimenti di amore spirituale
appaiono nel nostro cuore.
Krishna dirigerà ogni cosa.
Krishna dirigerà ogni cosa; ma una persona non deve essere pazza
da imitare
artificialmente questo stadio, altrimenti si ritroverà fuori da
questa
linea spirituale Gaudiya Vaisnava e sarà rovinato. Uno può
solo pregare: "O
Krishna! O Gurudeva! Quando avrò siddha-deha, siddha-nama? O Srimati
Radhika, quando sarò la Tua serva, la Tua palya-dasi? Quando risiederò
vicino a Govardhana e al Radha-kunda? Quando raggiungerò questa
posizione?"
Un aspirante devoto deve essere paziente. Nel primo canto dello
Srimad-Bhagavatam, viene descritto che il Signore Narayana apparve a Narada
Muni per un momento e poi scomparve. Sri Narada immediatamente divenne
molto dispiaciuto e rammaricato: "Oh, il Signore Narayana è
andato via, che
cosa devo fare?" Sconsolato iniziò a piangere e in quel momento
una voce
dal cielo lo chiamò. "Non ti preoccupare. Devi essere paziente,
una persona
non può vederMi fintanto che ha un corpo materiale. Tramite la
Mia
misericordia ti mostrerò la Mia svarupa, ma ora devi aspettare.
Continua a
cantare i Miei nomi e ricordaMi ventiquattro ore al giorno ovunque tu
sia e
predica la Mia Hari-katha agli altri. Un giorno morirai e Mi raggiungerai.
In quel momento metterai i tuoi piedi sulla testa della morte e velocemente
lascerai il tuo corpo materiale."
prayujyamane mayi tam
suddhambhagavatimtanum
arabdha-karma-nirvano
nyapatat panca-bhautikah
(Bhag. 1.6.28)
"Avendo ricevuto un corpo trascendentale adatto ad associarsi con
Dio,
lascio il corpo fatto di cinque elementi materiali e così tutti
i frutti
delle attività interessate (karma) cessarono." (BBT).
Al momento della morte, quando Sri Narada Muni lasciò il suo pancabhautikah
(corpo materiale), la sua siddha-deha apparve e realizzò se stesso
come un
associato di Bhagavan. Quando si manifestò la sua siddha-deha?
Non
all'inizio ma al massimo stadio della sua coscienza di Krishna.
E' molto utile bramare per il giorno in cui la nostra siddha-deha apparirà.
Tuttavia non dobbiamo immaginare di avere la nostra siddha-deha prima
che
sia manifestata veramente. Una persona può pregare: "O Krishna,
voglio
essere eternamente a Vrindavana, nel corpo trascendentale." Dobbiamo
sempre
avere questo obiettivo e dobbiamo desiderare ardentemente di raggiungere
il
servizio a Radha e Krishna. Ma non dobbiamo immaginare di essere Lalita,
Visakha o una qualche sakhi. Altrimenti saremo rovinati. Non possiamo
pretendere di ottenere la nostra siddha-deha prima di capire tutto il
siddhanta. Se una persona non sa questo dirà: "Questo fuoco
(le attività
della siddha-deha artificiale) è il mio mahaprasada", lo mangerà
e sarà
rovinato. Queste errate concezioni sono chiamate sahajismo e c'è
una grande
differenza tra i sahajiya ed i Gaudiya Vaisnava.
Srila Rupa Gosvami e Srila Sanatana Gosvami non erano sahajiya. Praticavano
seguendo il corretto processo della bhakti. 'Siddha' significa che un
uomo
deve prima diventare un devoto siddha. Come potrà manifestarsi
la
siddha-deha quando il corpo è ancora materiale? Nei libri dei nostri
Gosvami, specialmente nei libri di Srila Rupa Gosvami e Srila Raghunatha
dasa Gosvami è stato dato il processo autentico per ottenere la
perfezione.
Una persona deve prima pregare per questa perfezione: "O Krishna!
O
Gurudeva! Quando verrà il giorno in cui realizzerò la siddha-deha
e il
siddha-nama?" Una persona deve diventare matura nella comprensione
di tutti
i tipi di siddhanta. Deve prima capire Prahlada Maharaja nel settimo canto
dello Srimad-Bhagavatam e poi Citraketu Maharaja nell'ottavo canto. In
seguito deve capire la prima parte del decimo canto, specialmente di come
Krishna ha manifestato il Suo Damodara-lila e deve ricordare tutti questi
passatempi. La sua devozione deve maturare, così che vedendo una
bella
giovane donna o un giovane uomo non ne sarà disturbato o disturbata.
Allora, quando non avrà più desideri mondani e sarà
qualificata per essere
sempre a Vrindavana al Radha-Kunda sotto la guida di un anima realizzata,
un tattvajna, un rasika bhakta, in quel momento potrà ottenere
la sua
siddha-deha.
Diffusa come una piaga
Ci sono cosÏ tanti sahajiya babaji, uomini e donne, al Radha-Kunda,
a
Vrindavana, a Kamyavana ed in molti altri luoghi di Vraja. Essi sono devoti
solo di nome.
Vengono a Govardhana e a Mathura per elemosinare in tuti i negozi ed
in
altri posti, e poi spendono l'intera notte contando quanti soldi hanno
raccolto, quando hanno tempo per cantare e ricordare Krishna e praticare
la
bhakti? Dicono che il loro guru gli ha dato la siddha-deha, ma non sanno
neanche come purificare se stessi dopo aver evacuato escrementi. Non
conoscono l'ABC del siddhanta, ed immaginano di aver ottenuto la
siddha-deha. Questo è molto pericoloso. Non solo in India, ma in
tutto il
mondo c'è una carenza di comprensione e buona associazione e questo
ha
creato una seria malattia che si sta diffondendo tra i devoti neofiti
come
una piaga. Dobbiamo cercare di salvarci da questo. Oggigiorno persino
nuovi
devoti leggono la Krishna-karnamrita e dicono: "Oh è molto
bello." Leggono
la Govinda-lilamrita e pensano: "La Gaudiya Matha non conosce tutte
queste
cose. Loro non possono gustare il rasa. Oh, siamo sempre nel rasa."
Non
dobbiamo seguirli. Invece di seguire questa via molto pericolosa, dobbiamo
cercare di seguire il processo autentico dato dai nostri acarya come Srila
Bhaktivinoda Thakura. Nel nostro stadio attuale non dobbiamo comprare
o
leggere la Govinda-lilamrita e la Krishna-bhavanamrita. Dobbiamo prima
impegnarci in un sadhana-bhajana molto buono e diventare maturi nella
bhakti. Fino ad allora non avremo bisogno di leggere questi libri, non
più
del bambino di tre anni che chiedeva di avere una giovane e bella moglie.
Se seguiamo sinceramente, Krishna automaticamente invierà un'anima
realizzata ad aiutarci. Può inviare Srila Bhaktivinoda Thakura
o Srila Rupa
Gosvami o può venire Lui stesso. Dobbiamo perciò seguire
solo questo
processo autentico.
Il nostro scopo e obiettivo
Per prima cosa dobbiamo conoscere lo scopo e l'obiettivo del nostro
sadhana, e quindi sapere come incominciare da sraddha:
adau sraddha tatah sadhu-sango 'tha bhajana-kriya
tato 'nartha-nivrittih syat tato nishtha rucis tatah
athasaktis tato bhavas tatah premabhyudancati
sadhakanam ayampremnah pradurbhave bhavet kramah
(1) Attraverso l'ascolto degli sastra, appare paramarthika (la
trascendentale suddha-sraddha). Qui, l'uso della parola sraddha implica
la
ferma fede nel significato dei bhakti-sastra come la Bhagavad-Gita, lo
Srimad-Bhagavatam, il Sri Bhakti-rasamrta-sindhu e così via. (2)
Subito
dopo l'apparizione di questa sraddha, una persona ottiene di nuovo
sadhu-sanga e, in questa compagnia, comincia a ricevere istruzioni
riguardanti i metodi per l'esecuzione del bhajana. (3) Da quel momento
in
poi la persona fa sue le pratiche del bhajana (bhajana-kriya) cominciando
con sri-guru-padasraya e così via. (4) Attraverso il costante impegno
nel
bhajana, le anartha gradualmente scompaiono (anartha-nivritti). (5) Questa
scomparsa delle anartha avviene in successivi stadi. Una persona che
diviene progressivamente libera dalle anartha, ottiene nistha e libertà
da
tutte le distrazioni (vikshepa). A quel punto ekagrata (sentimento
esclusivo) e nairantaryamayi (lncessante sforzo) sono presenti nel
compimento del bhajana. (6) Poi si manifesta ruci (gusto) o, in altre
parole, un intenso desiderio (lalasa) per il progresso nel bhajana. (7)
Quando ruci diviene molto intenso viene chiamato asakti. La differenza
tra
nistha e asakti è che nistha implica l'uso dell'intelligenza, mentre
asakti
è spontaneo. Allo stadio di nistha anche se la mente non è
attratta, con
l'intelligenza si sceglie di rimanere devoti alla pratica del bhajana.
Comunque, quando una persona arriva allo stadio di asakti, il sadhaka
non
dipende più da nessun tipo di ragionamento provocato dall'uso delle
facoltà
intellettive. A questo stadio egli è profondamente immerso nell'esecuzione
del bhajana in modo spontaneo. (8) Dopo lo stadio di asakti appare bhava
o
rati. (9) Allo stadio finale di bhava si manifesta prema. Questo è
l'ordine
dei vari stadi che conducono all'apparizione di prema all'interno del
cuore
del sadhaka. (Bhakti-rasamrta-sindhu-bindu)
Dobbiamo capire tutte queste verità e poi adottare il processo
corretto.
Contemporaneamente non dobbiamo pensare che non ci siano devoti qualificati
a ricordare la loro siddha-deha. Ci sono certamente puri devoti in questo
mondo e non dobbiamo cercare di disturbarli criticandoli. Naturalmente
non
saranno disturbati, ma lo saremo noi. Non è proficuo cercare di
trascinarli
artificialmente al nostro livello. Ci possono essere migliaia e migliaia
di
devoti che sono qualificati per questa perfezione e che stanno agendo
in
accordo a questa perfezione in questo momento. Il nostro scopo e obiettivo
deve essere uguale al loro, ma non dobbiamo imitarli. Dobbiamo essere
pazienti ed impegnarci sinceramente nel sadhana e nel bhajana, poi
guadagneremo automaticamente tutte le perfezioni spirituali.
Grande gusto per il kirtana
Avete mai sentito parlare di nama-gane sada ruci? Questo è uno
dei sintomi
di chi ha raggiunto bhava-bhakti.
nama-gane sada ruci, laya krishna-nama
"Una persona che possiede un grande attaccamento per il santo nome,
è
incline a cantare il mahamantra Hare Krishna costantemente." [Madhya-lila
23.32]. Sapete chi è il miglior kirtaniya dell'intero mondo dai
tempi
antichi sino ai giorni nostri? Sapete chi canta i kirtana più dolci
e
potenti? Non necessariamente la persona che è esperta nel suonare
il
violino, l'harmonium, le tabla e la vina. Srila Sukadeva Gosvami è
il
miglior kirtaniya; tutti i nostri acarya sono i migliori kirtaniya e anche
Srila Bhaktivinoda Thakura, Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Gosvami Thakura
e Srila Bhaktivedanta Swami Maharaja sono i migliori kirtaniya. Dovete
capire questo profondamente e cercare di diventare kirtaniya come i nostri
acarya. Non pensate di non essere qualificati se non sapete suonare
l'harmonium o se la vostra voce non è molto dolce per cantare i
raga. Anche
se avete una voce molto rauca questo non è un impedimento.
Cantate semplicemente con sentimento: "He Krishna, He Krishna."
E' la
qualifica spirituale di descrivere i passatempi di Krishna che rende una
persona il più elevato kirtaniya, non una voce piacevole. Una persona
con
una bella voce può cadere in qualsiasi momento, di fatto può
già essere
caduto. Quelli che eseguono il kirtana pensando: "Le persone del
pubblico
sono ispirate o no? Sono soddisfatti del mio kirtana? ", non stanno
realmente facendo kirtana. Kirtana è quel processo attraverso il
quale il
suono trascendentale del nome e delle glorie di Krishna entra nell'orecchio
e purifica il cuore. Questo è il reale significato di kirtana.
Se dobbiamo
glorificare una persona, o se dobbiamo dargli rupie, dollari o franchi
prima che canti allora non è realmente un kirtaniya. Soldi e reputazione
non possono toccare realmente un kirtaniya. Dobbiamo cercare di essere
in
quel modo, sciogliere i cuori degli altri e sciogliere il nostro cuore
piangendo sempre per Sri Sri Radha e Krishna. L'Hari-katha di questo
kirtaniya tocca il cuore di tutti e chiunque sia sincero sarà costretto
a
seguirlo.
vaco vegam manasah krodha-vegam
jihva-vegam udaropastha-vegam
etan vegan yo visaheta dhirah
sarvam apimam prithivim sa sisyat
Una persona saggia e sobria che può controllare l'impeto della
parola,
l'agitazione della mente, gli assalti della collera, l'impeto della lingua,
gli impulsi dello stomaco e le agitazioni dei genitali può istruire
l'intero mondo. In altre parole, ognuno può diventare discepolo
di tale
persona auto controllata. (Sri Upadesamrita 1) Questa persona è
il guru e
la sua hari-katha è la più potente cura per la nostra malattia
originaria,
quella di aver domenticato Krishna.
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